Putt
Voglio dedicare un’area specifica del mio sito a quello che considero un vero “gioco nel gioco” cioè il Putt
Inizio ricordando qualcosa di banale e cioè che ogni volta che noi colpiamo la palla giocando a golf, aggiungiamo sempre un colpo in più al nostro score; sia che tiriamo un drive da 200 metri sia che imbuchiamo un putt da 10 centimetri, perciò non esistono colpi che valgono di più o di meno, hanno tutti lo stesso peso sul conteggio finale del risultato. Ma l’abitudine che vedo adottata da molti dilettanti sembra non essere influenzata per nulla da questa affermazione, infatti sono molto impegnati a sparare migliaia di palle in campo pratica, poi colpiscono svogliatamente qualche sand iron e poi saltare completamente il Putt. Questo cattiva abitudine scaturisce da alcune credenze che relegano il putt nella sfera della magia fatta di poca tecnica e molte” sensazioni” insomma è una parte del gioco che “o hai o non avrai mai”. Io non penso sia così, credo invece che nello swing del putt ci sia molta tecnica, e che bisogna lavorarci sopra a lungo , per lo meno quanto pratichiamo tutti gli altri attrezzi della sacca, affinché anche questa parte del gioco diventi ripetitiva. In questa mia idea ho trovato degli alleati forti; primo fra tutti SEEMORE Putter Institute una azienda americana presente con i suoi prodotti sui maggiori tour e vincitrice di svariati Major. Il suo putt ha contenuti tecnici innovativi e la sua scuola, avvalendosi dell’esperienza del tour, mi ha insegnato a capire quali sono i meccanismi corretti per avere un buon tocco.
L’altro alleato è sicuramente il K-Vest che già utilizzavo per lavorare sullo swing completo e da qualche hanno, con mia grande gioia, ha inserito un’area dedicata esclusivamente al putt, perciò è possibile lavorare in maniera specifica, controllando e modificando i gradi di inclinazione della postura, e tutti gli altri aspetti corporei che rendono il colpo ripetitivo e ben impattato.